La Straniera

TRANSNISTRIA, LA TERRA CHE NON È DI NESSUNO

 

 
Attenzione a coloro che si credono imbattibili in geografia perché esiste uno Stato che metterebbe in imbarazzo anche i più “secchioni” in materia di nazioni, capitali, fiumi e città. Si tratta della Transnistria, regione della Repubblica di Moldavia autoproclamatasi, il 2 settembre del 1990, Stato indipendente senza il riconoscimento dei Paesi membri dell’ONU.
 
Il territorio, governato da un’amministrazione autonoma con sede nella città di Tiraspol, è sotto la tutela russa. Quella che si definisce Repubblica Moldava di Pridnestrov’ye e corrisponde alla striscia di terra schiacciata tra la Moldavia e l’Ucraina è, infatti, un regime autoritario che sopravvive grazie all’aiuto di Mosca.
 
La peculiarità di questo Stato è di rappresentare, talvolta, una zona franca proprio perché non legalmente riconosciuto. Ciò fa gola, spesso, a chi s’ingegna in azioni illecite. La giustizia è, dunque, arbitraria proprio perché le autorità non sono riconosciute a livello giuridico. Sono tante, infatti, le persone incarcerate ingiustamente che non si possono neppure appellare a una legge riconosciuta come tale.
 
Pubblicato dalla statunitense Freedom House, il rapporto Freedom in the World del 2007 descrive la Transnistria come un territorio “non-libero”. In materia di diritti umani la Regione è stata duramente criticata da molte organizzazioni internazionali che hanno denunciato la situazione minacciosa per i diritti politici e le libertà civili dei suoi 500mila abitanti.
 
Difficile trovare un lavoro nel territorio rivendicato dalla Moldavia. Chi non è arruolato in polizia o non esercita attività nell’amministrazione pubblica, spesso è costretto a varcare il confine. Per farlo però occorre essere piuttosto “diplomatici”. Kiev, ad esempio, ha vietato l’ingresso sul proprio territorio di tutti i cittadini uomini della Transnistria in possesso di un passaporto russo. Così un giovane autista di taxi racconta di essersi munito di vari passaporti. Tra i tanti, si è procurato il passaporto moldavo, fondamentale per il lasciapassare delle autorità ucraine. A seconda, infatti, del confine da attraversare, molti transnistriani hanno, oltre a quello della repubblica secessionista, passaporti moldavi, russi, ucraini. L’ostruzionismo non viene esercitato solo sulle persone ma anche sulle merci. I prodotti transnistriani devono ottenere un certificato doganale moldavo per essere inviati all’estero. E così, sdraiata sulle rive del fiume Nistro, a poche ore di treno da Odessa e da Chişinău, si tracciano i contorni sfocati di una terra che, nonostante il mancato riconoscimento internazionale, non vuole essere di nessuno, ma rivendica la sua indipendenza e sovranità. Alla faccia del Cremlino e della vicina Moldavia.
(Fonti: balcanicaucaso.org / estrattiweb.com)

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